Salutiamo il 2024 e ci prepariamo al 2025 nel segno di nuove sfide, guardando ai nostri valori di sempre

Parola d’ordine per l’anno nuovo: competitività

Salutiamo il 2024 e ci prepariamo al 2025 nel segno di nuove sfide, guardando ai nostri valori di sempre

Cari amici,

voglio cogliere l’occasione delle festività per porgervi i miei migliori auguri, in vista di un anno nuovo che sia per voi pieno di sfide, di serenità e di soddisfazioni.

Parlarvi e salutarvi attraverso la newsletter e il nostro sito web dedicati all’attività parlamentare in Europa, mi sembra il miglior modo per fare il punto sui risultati raggiunti e sugli obiettivi per il futuro.

Un anno fa, di questi tempi, ci preparavamo a dare alla Sicilia la Legge di stabilità regionale approvata finalmente nei tempi, scongiurando per la prima volta dopo vent’anni esercizio provvisorio. La mia veste era ancora quella di Assessore all’Economia del Governo Schifani. Da lì in poi, raggiunto quel bel risultato di buongoverno, è iniziata una grande cavalcata che ci ha portato fino a Bruxelles e Strasburgo.

Il nostro impegno è andato di pari passo al nuovo percorso di Forza Italia, intrapreso dopo la scomparsa del presidente Silvio Berlusconi.

Abbiamo celebrato i congressi locali, lo ricorderete, nella ricorrenza dei trent’anni del partito. A Catania siamo stati più di mille in due giorni. Poi, a Roma, il grande Congresso nazionale che ha eletto Antonio Tajani nuovo segretario. In quel momento, di fatto, è anche iniziata la campagna elettorale per le Elezioni Europee.

Per più di quattro mesi abbiamo percorso in lungo e in largo Sicilia e Sardegna, incontrando e ascoltando migliaia di amici e concittadini. Eravamo convinti, come lo siamo oggi, che la nostra sfida di buongoverno dovesse giungere fino al cuore del nostro continente. Infatti, è proprio in Europa che si delineano le grandi scelte strategiche che, poi, hanno enormi effetti sulla vita di tutti i giorni.

Ed ecco perché qui in Europa serve portare con forza la voce della Sicilia e della Sardegna. La voce dell’Italia, delle famiglie, delle imprese, delle forze produttive della nostra straordinaria nazione. La voce di tutti coloro che guardano al futuro – ma anche al presente – come a un grande orizzonte dove potersi affermare in libertà.

Bene, a giugno mi avete premiato con un consenso inimmaginabile. Mi avete conferito la responsabilità di rappresentarvi qui in Europa. Subito ci siamo messi all’opera.

La delegazione di Forza Italia nel PPE, guidata con lungimiranza dall’amico Fulvio Martusciello, mi hanno voluto conferire l’incarico di vice capo delegazione. Il PPE, inoltre, mi ha voluto come membro della Commissione Politiche Monetarie (ECON) e nella Commissione per la Pesca (PECH).

In entrambi i contesti, in questi pochi mesi dall’inizio del mandato, abbiamo subito lavorato con un obiettivo: portare la voce dell’economia reale nei palazzi di Bruxelles. Spingere il legislatore UE a tenere conto della realtà, lì dove spesso ha prevalso la fredda tecnocrazia.

Questo, ad esempio, è già avvenuto nell’ambito del confronto con la BCE e la presidente Christine Lagarde sul tema dei tassi d’interesse. I tassi calano perché, come chiesto da noi popolari europei, occorre sostenere la crescita dell’UE attraverso politiche monetarie espansive.

Infatti, non è più tempo di austerità. La parola d’ordine dei prossimi cinque anni sarà infatti competitività. Dobbiamo rafforzare la competitività dell’economia UE, degli Stati membri e delle nostre imprese.

Queste sono le sfide che ci consentiranno, se ben affrontate, di guardare al futuro con la stessa serenità che vi auguro di avere in queste festività e con l’inizio del nuovo anno.

Queste sono le sfide che affronteremo fianco a fianco, come sempre. Nel segno dei nostri valori di sempre: libertà, coerenza, solidarietà, cultura del fare.

Cari amici,

un abbraccio a tutti voi e un augurio affettuoso.

Ci vediamo presto.

Marco